Butterfly



2 Aprile 2023

In principio, una sfolgorante pioggia di scintille riempì il vuoto. In una danza caotica, particelle solitarie iniziarono a legarsi indissolubilmente tra loro. L'oscurità si fece luce e brillanti scie di polvere volteggiarono negli abissi dello spazio e del tempo. Lampi di colore e melodie pitagoriche a noi sconosciute disegnavano confini primordiali e orizzonti dimenticati. Spirali fulgenti fluttuavano per la prima volta nell'oceano cosmico e in esse i corpi celesti si fecero sfere che volteggiano e danzano vorticosamente le une intorno alle altre. E le sfere divennero mondi.
Nel più tremendo caos esse si attraevano e si scontravano. Ci volle molto tempo prima che gli equilibri siderali venissero stabiliti e il caos potesse finalmente trasformarsi in calma e ordine. Fu così che i mondi cominciarono a orbitare ordinatamente attorno alla loro stella, proprio come in un girotondo. E ogni stella ebbe il suo mondo e ogni mondo la sua storia.

In questo remoto angolo di universo venne il fuoco, il ghiaccio e poi gli oceani. Per ragioni che non so spiegarti, in un certo momento la materia si fece vita. E la vita emerse prorompente dalle acque, espandendosi quietamente come pitture versate su una tela che si mescolano tra loro in modi del tutto inaspettati. Il vento accarezzò i primi fili d'erba e si riempì degli effluvi della terra. La vita cambiò forma molte volte, fino a quel primo abbraccio. Un primo bacio vicino al fuoco, sotto il limpido firmamento stellato.

Si susseguirono cataclismi e sconvolgimenti e guerre in un fantasmagorico gioco di dolore e di speranza. Io non so dirti qual è la verità. Mi piace pensare che se c'è uno scopo in tutto questo, allora forse si tratta di imparare ad amare, passo dopo passo, sbaglio dopo sbaglio. E se per noi c'è un oggi, nonostante gli innumerevoli errori che abbiamo commesso nel corso della nostra breve storia, magari è perché l'amore è la spinta più grande che esista. Dopotutto, siamo fatti di quelle stesse particelle che al principio di tutto si attrassero e si unirono.

Così, in questo straordinario progetto di esistenza, forse i nostri nonni erano destinati a vincere le afflizioni della fame e delle armi. Quella certa canzone fu scritta affinché i tuoi genitori si innamorassero. Dovevi nascere in quel preciso giorno, in quella precisa ora. Quella sera, dopo l'ultima birra, perso nella mia solita malinconia, probabilmente era scritto che avrei accettato distrattamente di fare ancora due passi per le vie del centro. E, svoltato l'angolo tra il Corso Cavour e il Duomo, quell'incredibile ed etera sinergia di infiniti elementi ha reso inevitabile che finalmente io ti vedessi per la prima volta.


Particles of the Universe (Heartbeats) - Dan Romer, Benh Zeitlin

Dan Romer · Particles of the Universe (Heartbeats)